mercoledì 30 novembre 2011

Quando la moda diventa bio

Se è vero che i professionisti della moda viaggiano per le fiere di tutto il mondo alla ricerca di nuovi materiali, tessuti all'avanguardia che facilitino le nostre azioni quotidiane, che siano, per esempio, in grado di ripararci dal freddo ed essere al contempo glamour... è anche vero che a volte non ci accorgiamo di avere sotto gli occhi fibre e tessuti naturali che, se assemblati con maestria, possono dar vita a veri e propri capi di abbigliamento.
Ci hanno pensato i fashion designers colombiani, che hanno preso in prestito da Madre Natura il suo enorme patrimonio fatto di foglie, muschi, fiori di ogni genere, farfalle e piume, per dar vita al Biofashion Habitat Show, presentato ieri a Cali in Colombia.
Girasoli diventano coprispalle, foglie d'edera si attorcigliano alle caviglie per diventare sandali alla schiava, abitini a trapezio sono ricoperti di fiori, tutta la collezione è concepita e realizzata con quello che la natura è in grado di offrire.
Va da sè che i capi creati dai designers colombiani rappresentino l'estremizzazione di un argomento oramai noto all'industria del tessile; la moda infatti, con il suo enorme giro d'affari, genera un notevole impatto sociale e ambientale. E’ stato stimato, per esempio, che la coltivazione del cotone necessario per realizzare un paio di jeans richieda l'impiego di circa ottocento litri d'acqua, mentre per la realizzazione del nylon si utilizzano gas nocivi per l'atmosfera; altri rischi per l’ambiente sono quelli derivanti dall’utilizzo di sostanze nocive in fase di tintura dei capi di abbigliamento.
E' facile quindi intuire quale sia il messaggio sotteso alla collezione: dimostrare che può esistere un' "eco-moda", una sorta connubio tra la moda e il rispetto per l'ambiente.

Maria Nubia Ayala

Pablo Cesar Dorado










Iveth Jaramillo

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