giovedì 12 gennaio 2012

"Quality can not be copied" (anche se Lady Gaga preferisce il falso)


Quando si parla delle sue affermazioni l'ago della bilancia oscilla tra cruda verità ed ennesima provocazione.
Riconosco in lei una commistione di incredibile talento e profonda antipatia. Tanto più perchè adesso Lady Gaga fa outing relativamente al suo prediligere merce contraffatta. Lo ha annunciato alla stampa qualche giorno fa di ritorno da un viaggio in Giappone.
Se Donatella Versace, che da qualche tempo ne cura il look, dovesse ritenerla un'offesa al Made in Italy, entrambe vedrebbero sfumare una fortunata collaborazione da milioni di dollari ma, si sa, le questioni di principio spesso si piegano di fronte alle logiche del profitto...


Scagli la prima pietra chi di noi non ha mai acquistato merce griffata rigorosamente falsa spulciando tra mercatini e bancarelle, all'insegna del motto "vorrei ma non posso" e dell'illusione di possedere qualcosa di unico, che poi si rivela di scarsa qualità e irrimediabilmente  finisce in qualche remoto angolo dell'armadio. C'è anche chi al contrario mostra il contraffatto con orgoglio, ma il mondo è bello anche per questo!
La penosa piaga che affligge il Made in Italy e le diverse declinazioni dell'industria della moda, dal tessile alla pelletteria e ai profumi, non può certo essere guarita se artisti e personaggi di forte impatto mediatico come Lady Gaga proselitano in affermazioni di tal fatta che consolidano nella gente il convincimento distorto che, in fondo,  va bene così.
Diciamocelo, una borsa falsa si riconosce ad occhio nudo. Io faccio il tifo per il vintage e, se non posso permettermi l'originale, preferisco di gran lunga comprare marchi low cost.

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